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Correlazioni in Medicina



Neuromielite ottica dopo terapia ripetuta con Rituximab: follow-up a lungo termine


La neuromielite ottica è una grave malattia autoimmune che colpisce i nervi ottici e il midollo spinale.

L’anticorpo monoclonale anti-CD20 delle cellule B Rituximab ( MabThera ) è un’opzione terapeutica emergente per questa malattia.
Tuttavia, non è stata valutata in modo prospettico né l’efficacia o la sicurezza nel lungo periodo di Rituximab, né la correlazione tra conta di cellule B, le citochine che stimolano le cellule B, anticorpi contro l’aquaporina-4 ( AQP4-ab ) e l’attività di malattia nella neuromielite ottica.
È stato condotto uno studio di coorte prospettico a lungo termine su 10 pazienti con neuromielite ottica trattati fino a 5 volte con Rituximab come terapia di seconda linea.

Esami clinici, conta delle cellule B e concentrazioni sieriche di BAFF ( fattore di attivazione delle cellule B della famiglia di TNF; chiamato anche TNFSF13b ), APRIL ( un ligando che induce la proliferazione; chiamato anche TNFSF13 ), gli anticorpi anti-AQP4 e i livelli di immunoglobulina sono stati valutati ogni 3 mesi.

Il trattamento ripetuto con Rituximab ha portato a stabilizzazione clinica sostenuta nella maggior parte dei pazienti con neuromielite ottica.

L’attività di malattia è risultata correlata alla deplezione di cellule B, ma non chiaramente correlata con l’anticorpo anti-AQP4 o con il livelli di APRIL.

I livelli di BAFF sono aumentati dopo l‘applicazione di Rituximab e hanno indicato una persistente efficacia del farmaco ma non hanno mostrato correlazione con l’attività della malattia.

In generale, Rituximab è risultato ben tollerato anche dopo un numero di cicli di trattamenti consecutivi fino a 5; tuttavia, sono state osservate molte reazioni avverse gravi.

In conlusione, questi dati hanno indicato che la terapia a lungo termine con Rituximab è efficace nella neuromielite ottica come terapia di seconda linea e ha mostrato un profilo di sicurezza accettabile.
Il nuovo trattamento con Rituximab dovrebbe essere applicato prima della ricomparsa di cellule B circolanti.
Lo studio ha dimostrato che dosi ripetute di Rituximab portano alla stabilizzazione nella maggior parte di pazienti. ( Xagena2011 )

Pellkofer HL et al, Neurology 2011; 76: 1310-1315


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